mercoledì 4 giugno 2008

..ma pero' ankio lo' sapevo....



Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso d’urgenza presentato dai Cobas della scuola contro il Decreto Fioroni relativo al «recupero delle carenze scolastiche». Gli esami di recupero dei debiti scolastici, quindi si terranno nei mesi di luglio, agosto e i primi di settembre (a discrezione delle amministrazioni scolastiche). Solo in un caso gli esami di riparazione potrebbero saltare: con un nuovo decreto del ministro Maria Stella Gelmini.In particolare, scrivono i giudici della prima sezione del Consiglio di Stato presieduta da Giorgio Giovannini «non si ritiene allo stato sussistente, attese le ragioni addotte nel ricorso, il requisito del fumus boni juris; che, pertanto, l’istanza incidentale di sospensione non e' da accogliere".
In buona sostanza, tredici anni dopo la loro abolizione, gli esami di riparazione potrebbero tornare, anche se in forma diversa da quelli di un tempo. Ora, a prescindere dal fatto che non sono ben chiari i tempi e i modi (a pensar male, si fa peccato e' vero, ma spesso “ci si pija”) si corre il rischio di un mini indulto. Mi vien da pensare che quest'anno in mancanza di certezze su l'eventuale lavoro supplementare da parte degli insegnanti, si dia un bel colpo di spugna della serie “per quest'anno ti va bene, ci rivediamo a settembre, ma l'anno prossimo saro' più' severo”. Ma come avvengono i recuperi dei cosiddetti debiti oggi? (gia' chiamarli debiti e' un idea geniale, in modo da preparare i giovani a quella che sara' la loro vita futura):
Ecco come si recuperano i debiti

1° step Alla fine del primo quadrimestre (febbraio) vengono segnalati i debiti. I corsi di recupero iniziano subito per gruppi di studenti e devono durare almeno 15 ore.
Le lezioni di recupero vengono pagate a parte agli insegnanti.

2° step Alla fine del secondo quadrimestre (giugno) chi avesse ancora debiti, o chi ne avesse maturati, deve partecipare ad una seconda tranche di corsi da tenersi tra giugno e agosto.

3° step Tutti i debiti devono essere saldati entro il 31 agosto e la scuola, comunque, deve verificare l’avvenuto recupero entro l’inizio dell’anno scolastico. Chi non recupera, ripete l’anno.


Ora non vorrei sembrare arcaico, ma anche ai miei tempi alla fine del primo quadrimestre venivi
avvisato che, non migliorando alcuni giudizi, si era “a rischio”. La differenza stava nel fatto che mi dovevo arrangiare a recuperare le materie in cui mancavo. Gli insegnanti erano pagati (magari male) per farmi lavorare all'interno dell'orario scolastico. Invece ora vorrebbero che il Capo cantiere, dopo aver permesso all'operaio di bighellonare in cantiere, gli insegnasse a lavorare al di fuori dell'orario di lavoro.
E in piu' pagato. Non contenti non una volta, ben due volte(ma allora sei de coccio..). Anzi per ben due STEP.
Dopo di che se non l'hai ancora capito, caro il mio operaio pelandrone o stupidello, a consegna dei lavori , cioe' a fine anno scolastico il capo cantiere sentenzia il non raggiungimento dell'obiettivo, che verra' riprovato l'anno successivo.
Ovviamente con un altro capo cantiere/insegnante. (della serie mo' provace te')
Ci sorprendiamo che i giovani non siano pronti al mondo del lavoro.

Piccolo esempio: un diplomato geometra, finiti gli studi, passa almeno2 anni presso uno studio a far fotocopie e file negli uffici, prima di avere l'abilitazione.
Il tutto quasi gratis, ovvio.
Dopo di che, ottenuta la stessa (detto il "timbro" e gia' la dice tutta), per lavorare nel medesimo studio, spesso viene invitato ad aprir una partita iva, iscriversi a dei corsi per la legge 626 e 494 (incarichi in materia di sicurezza sui lavori) che prendera' ovviamente il ben piu' conosciuto geometra e soprattutto seguira', ma di cui avra' le responsabilita' (e non sono poche, vedi alla voce morti bianche) il novizio che dichiarera' circa diecimila euro all'anno(in pratica un impiegato mal pagato). Un impiegato professionista, insomma.

In Svizzera, gia' durante l'ultimo anno di studi, i giovani futuri professionisti, verranno mandati nei cantieri a “far cemento” retribuiti come un normale operaio, semplicemente per imparare a conoscere i materiali su cui andra' a progettare il suo e il nostro(in quanto fruitori) futuro. Ci sorprendiamo che non ci sia un'elevata qualità' generazionale, che diplomati e laureati siano
disoccupati o vadano a far lavori non adatti, ma la verita' e' che in Italia non c'è' la selezione naturale che dovrebbe esserci nel mondo del lavoro. E il paese regredisce. E quelli bravi vanno all'estero. E non ci son più' le mezze stagioni. E piove, governo ladro.....E oggi sono polemico. E non solo oggi.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Direi *polemico* a ragion veduta… io stessa ho amici ingegneri che sono andati a lavorare all’estero. Non solo sono ben retribuiti, ma hanno fatto già carriera… qui al massimo avrebbero fatto gli impiegati in un ufficio, magari del comune, senza alcuna gloria né in termini monetari né tanto meno professionali. E come te, penso che tutto inizi dalla scuola… ahimé… anzi… ainoi!
Complimenti per l'analisi accurata del problema e per il blog,
Rossella