martedì 10 giugno 2008

C'e' immigrato e immigrata...




L'emendamento sulla prostituzione presentato dal presidente della commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli, e vivacemente contestato nei giorni scorsi, viene sfilato dal decreto sulla sicurezza e ripresentato dallo stesso Berselli nel disegno di legge sulla sicurezza. Alla fine, dopo un fine settimana di polemiche e stop and go, la soluzione è una via di mezzo tra la posizione del ministro Maroni che ritiene la piaga prostituzione troppo complessa per essere affrontata nel più grande capitolo della sicurezza e quella dei relatori azzurri Carlo Vizzini, presidente della Commissione Affari costituzionali, e Filippo Berselli, presidente della Commissione Giustizia, che invece volevano dare un segnale importante e subito. La decisione è arrivata stamani durante un vertice di maggioranza a Palazzo Madama a cui hanno partecipato il ministro Guardasigilli Angelino Alfano, il titolare del Viminale Roberto Maroni oltre che il presidente del Senato Renato Schifani. "Abbiamo deciso di levare dal decreto - spiega Berselli- tutte le materie non strettamente pertinenti al provvedimento. Quell'emendamento sarà ripresentato nel disegno di legge sulla sicurezza perchè è giusto che finisca lo spettacolo indecente di uomini e donne nudi la sera per strada che possono essere guardati anche dai bambini e la mattina per terra rimangono i preservativi". Il testo, promette, potrebbe essere pronto ed approvato entro luglio, un tempo congruo "per definire meglio gli aspetti tecnici per combattere la prostituzione nelle strade". L'ultimo suggerimento, in ordine di tempo, è quello del ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna che propone le cooperative del sesso.''Riteniamo che sia necessaria una rapida approvazione del decreto legge nei contenuti che il governo ha proposto - ha rimarcato il capogruppo Pdl Maurizio Gasparri - tutto il resto sarà affrontato nel successivo disegno di legge con un accordo adeguato. Le misure urgenti vanno nel decreto, gli approfondimenti nel disegno di legge''. Le ultime tre legislature, ai loro primi passi, hanno tutte messo all'ordine del giorno la questione prostituzione. Sul tavolo delle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia, nel testo del decreto, resta quindi l'aggravante della clandestinità (di reato se a commetterlo è un clandestino) prevista dall'articolo 1 e la trasformazione dei Cpt in Cie (Centri identificazione ed espulsione). Sarà "riscritto" dal governo invece l'articolo 5 relativo alla confisca degli immobili affittati a nero ai clandestini. Restano anche, come tiene a precisare Vizzini, "tutti quelli sulla lotta alle mafie, in particolare sulla confisca dei patrimoni realizzati dalla criminalità organizzata".
P.S. rimango del parere che il Ministro per le Pari Opportunita' sia persona piu' consona nel conoscere il problema, in quanto come donna piu' sensibile allo stesso...e non facciamoci distrarre da qualche foto che ormai riguarda il passato. (a me piaceva anche prima, anyway)

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