lunedì 9 giugno 2008

su le maniche..




Ho la vaga impressione che stiano provando a dare un colpo allo statuto dei lavoratori. Si e' tenuto, infatti, nei giorni 6 e 7 giugno, a Santa Margherita Ligure, il convegno dei Giovani Imprenditori, il cui titolo gia' di per se poteva sembrare emblematico:" Un contratto che merita"
Riporto le parole di alcuni degli ospiti principali:
Guidi, Presidente dei Giovani Imprenditori: “Il contratto dovrebbe essere sempre meno collettivo e sempre più tailor made, fatto su misura, tagliato attorno al singolo individuo”.
Marcegaglia, Presidente di Confindustria: “Porteremo, e auspichiamo che da tutte le parti ci sia, uno spirito di pragmatismo e concretezza”
Sacconi, ministro del Welfare: “Per il mondo del lavoro serve una poderosa opera di deregolamentazione”
Accidenti,mi sono perso una informazione importante: è stato superato il principio cardine dello Statuto dei Lavoratori. Si è aperta una nuova era di relazioni industriali che della contrattazione collettiva vuole fare a meno.E’ il primo passo che porta all’abrogazione dello Statuto dei Lavoratori: e noi non ce ne accorgeremo preoccupati come siamo a difendere il nostro giardino dai Rom.L’Italia ha permesso che tornasse al potere chi considera il lavoro solo un fattore produttivo da ottimizzare. Costa troppo? Si delocalizza, si rende più flessibile, oppure, meglio ancora, si ricontratta ogni biennio riposizionandolo sulla curva età/efficienza-produttività.Facile. Facilissimo se sei un imprenditore. Un po’ meno facile se provi a pensare che per lavoratore, nel proprio lavoro non c’è il profitto: c’è la vita, e la vita non si ottimizza riposizionandola su un qualche curva. Devo essere sincero: in passato, ma anche oggi, non sono mai stato tenro con i sindacati. Li ho sempre considerati dei partiti camuffati. Ma da qui a tentare di abolire la concertazione direi che ce ne passa. Siamo al paradosso: proprio come in uno di quei grafici che tanto cari stanno agli economisti, si e' partiti dal padrone che aveva tutti i diritti, per arrivare ai diritti dei lavorati, salvo poi tornare al punto di partenza..sta a vedere che tra un po' scopriremo che i veri precari sono gli industriali, non riuscendo piu' ad arrivare alla quarta settimana, mentre il resto del paese si e' fermato alla terza.
Ma che ne possono sapere la signora Guidi e la signora Marcegaglia di come si pianifica il futuro di una famiglia di operai con due figli a scuola: se non c’è il pane mangeranno le brioches...


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