giovedì 22 maggio 2008

Non perderemo tempo...

In fondo la si potrebbe anche chiamare semplicemente coerenza. Il neo premier, appena vittorioso, aveva confidato ai presenti giornalisti la volontà' di non starsene con le mani in mano:”Non perderemo tempo, il nostro paese ha bisogno da subito del nostro intervento”. Sorrisini ironici a sinistra, sorrisi gaudenti a destra...iniziamo a fare il ponte sullo stretto? Calano le tasse? Aumentano gli stipendi? No....... elimineranno il problema di Rete 4 e delle frequenze che l'Europa ci chiede di restituire al legittimo proprietario, ovvero Europa 7. Allora presto avremo sul tasto numero quattro del nostro telecomando un cambio di padrone? Allora non rischieremo, come dice quella malefica accozzaglia di comunisti e anti politici, di pagare fior di milioni di interessi e multe varie? Eeehhhmmmm....oddio. Forse e' meglio andare con ordine.
Nel 1999 è assegnata a Europa 7 la concessione per trasmettere sul territorio nazionale, che viene revocata a Rete 4. Per legge dopo SEI mesi Europa 7 dovrebbe usare le frequenze di Rete 4. Nel 2002 la Corte Costituzionale stabilisce come termine ultimo per la partenza di Europa 7 il 31.12.2003. Puntuale come un conflitto di interessi arriva il decreto Berlusconi il 23.12.2003 che proroga i termini. Il decreto deve però essere firmato dal Presidente della Repubblica Ciampi: che lo firma! Francesco di Stefano, editore di Europa 7, decide di rivolgersi al Consiglio di Stato: che gli dà ragione. Forte di questa sentenza va alla Corte di Giustizia Europea: che gli dà ragione. Nel frattempo il governo cambia e' si insedia la sinistra. Evviva!! adesso si che gliela fanno vedere loro a Fede e a Gasparri, relatore (chiamiamolo firmatario, che non me lo vedo a scrivere su frequenze tivvu'). Dopo un’accanita resistenza contro il giudizio della Corte di Giustizia Europea da parte della Commissione Europea condotta da Frattini si giunge all’udienza. Il rappresentante dell’avvocatura dello Stato Italiano si presenta per difendere Rete 4 e la legge Gasparri (è vero, non ci credete, ma è vero). L’Italia viene messa in mora dalla Commissione Europea per la legge Gasparri.Gentiloni, ministro delle Comunicazioni di nomina rutelliana, non applica la decisione della cortecostituzionaleconsigliodistatocortedigiustiziaeuropea. Anzi, va oltre, e propone un disegno di legge dai tempi lunghi e incerti che, se venisse approvato, lascerebbe le cose come stanno. Per capire gli effetti di tutto cio' tralasciamo sui vari silenzi nel corso degli anni e arriviamo all'autunno del 2007. Il 12 settembre l’Avvocato generale della Corte di Giustizia europea ha bocciato la legge Gasparri e riconosciuto i diritti di Europa 7. E’ l’ultima di una serie di sentenze. Beppe grillo si e' divertito ad inserire nel suo blog un counter, in modo da seguire quanto costerebbe agli italiani questa querelle..350mila euro al giorno, in forma retroattiva a decorrere dal primo gennaio 2006....ma tutto finalmente verra' risolto dal primo Vero, Serio, Coerente intervento del neonato Governo. All'interno di un passo obbligato verso la Comunita' Europea e' stato inserito un emendamento. Il testo, voluto dal governo Prodi, è il cosiddetto salva-infrazioni, cioè una serie di norme per evitare che i 14 rilievi formulati dall'Unione europea contro la legge Gasparri sulla tv diventino multe salatissime e sanzioni definitive. Il fatto è che il Pdl ha inserito un emendamento che di fatto utilizza il decreto per riassegnare le frequenze per le trasmissioni tv con il digitale terrestre. Ed e' subito bagarre............

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